La passione di

La mia foto
Unisciti alla comunità ufficiale di Break Shop: condividi con i tuoi amici e rendi unica la tua pausa caffè.

lunedì 17 ottobre 2011

Sarkozy ha il braccino corto...prende 4 caffè al bar e non li paga!

Mai farsi offrire un caffè dal re di Francia. Lungo di sguardo e corto di braccio, col peso dell’intiera nazione sul groppone, monsieur Nicolas Sarkozy entrò, un umido martedì d’ottobre, nel bar di monsieur Bruno Durand, nel centro di La Villetelle nel Dipartimento di Limousin..."dimenticandosi", all'uscita,  di fare la cosa più importante, ovvero PAGARE!

Le president, si palesò avvolto da un cordone sanitario di una decina di persone. Si poggiò sul bancone con le braccine della giacca che si ritiravano sui gemelli e  basculò a trequarti nel crocchio d’avventori che gli si stava formando attorno. Pensieri foschi gli attraversavano lo sguardo. Le primarie socialiste, le trincee della guerra di Libia, Henry Bernard Levy che se ne andava per i cazzi suoi tra i ribelli della primavera araba, la crisi economica che aveva spinto la puerpera Carlà a sospirare: «É dura fare figli, oggiorno...». Durissima, perbacco. Pensieri, pensieri, pensieri: i pensieri son sempre troppi, per chi vede scorrere le disavventure della Francia tra le mani e sul gessato. Fu così che Sarkò, ordinando quattro caffè, e confuso nell’analisi finanziaria della tempesta europea e nel ricordo dei propri successi politici -tra cui l’abbassamento dell’Iva al 5,5% per il settore ristorazione-, consumò il caffè. E girò all’improvviso i tacchi come un ussaro dopo il “rompete le righe”. E uscì dal locale. Senza passare dalla cassa. A dire il vero non pagarono neppure le guardie del corpo, quell’addition di 6, 60 euro persi nella dialettica del credit crunch e nella disamina dei benefici di un’austerity presidenziale assai vicina ai bisogni del popolo. Sensibile alla necessità del risparmio e dei tagli alla spesa pubblica, le President aveva cominciato a risparmiare sulla spesa propria.

Facile fare i degustatori di caffè con le tazzine degli altri. «Nessun problema» commentò monsieur Durand «c’era talmente tanta gente che capisco la dimenticanza». Ma il barista aveva lo sguardo opaco da capro espiatorio perfetto, l’espressione pietosa del Benjamin Malaussène dei racconti di Daniel Pennac

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento