La ricetta salva-memoria: 3 tazze di caffè.
Anche l’Italia ha partecipato alla ricerca, la caffeina come scudo che protegge i neuroni.
Si nasconde nella tazzina il segreto di una memoria di ferro nonostante gli anni che passano. Anzi, in tre tazze. Il caffè, una delle bevande più amate dagli italiani e per molti appuntamento irrinunciabile di inizio giornata, protegge tutti, ma sopratutto gli anziani dal declino cognitivo associato all’età, riducendo il rischio di Alzheimer. Lo dimostra fra gli altri uno studio europeo, a cui ha preso parte anche il nostro Istituto superiore di sanità. Tre tazze sono la dose consigliata per una mente più giovane e fresca.
Il merito va ascritto alla caffeina, di cui il caffè è una delle
maggiori fonti. Questa sostanza, entrando in circolo nel sangue, agisce
come antagonista dei recettori dell’adenosina A nel cervello. La
conseguenza di questo processo è che vengono stimolati i neuroni
colinergici, “scudo” contro la neurotossicità indotta dalla proteina
beta-amiloide, precursore del declino cognitivo.
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