Erroneamente considerate l’effetto di comportamenti della madre, oggi si curano con il laser vascolare | |
Nella nostra cultura, le anomalie congenite sono spesso attribuite a comportamenti sbagliati della madre al tempo del concepimento o durante la gravidanza. Anche per gli angiomi, i termini usati in diversi paesi implicano spesso una relazione causale tra il comportamento materno e il difetto del neonato. Ancora ai nostri giorni, nell'uso popolare, queste anomalie vengono chiamate "voglie", ossia desideri (per es. voglia di fragola, di caffè). Il concetto d’impronta materna rispecchia una credenza documentabile già in tempi antichi. La credenza della "colpa" materna si stabilizzò nel Medioevo, anche nella medicina, con il nome di "imaginatio gravidarum". Un'altra credenza del folclore fa dipendere i cosiddetti "angiomi piani" o "macchie di vino", dal concepimento avvenuto durante il periodo mestruale. Questi preconcetti, tuttora purtroppo diffusi, sono spiegabili col fatto che la mente umana si aggrappa al pensiero che qualcuno o qualcosa, umano o divino, lo abbia causato per un motivo preciso. Le conoscenze attuali della medicina, della gravidanza e del parto permettono di escludere, categoricamente, una responsabilità materna così come concepita in passato. Nel passato, classificazioni confuse hanno ostacolato la comprensione del problema impiegando una mescolanza di termini di tipo istologico, descrittivo e popolare. Ad esempio la parola "angioma" viene ancora usata per descrivere lesioni, sia congenite sia acquisite, che hanno natura e decorso del tutto diverso. Studi clinici e di laboratorio permettono di distinguere le anomalie vascolari in due categorie principali: le malformazioni vascolari e i tumori vascolari. Le Malformazioni Vascolari sono anomalie strutturali, errori congeniti che avvengono nel corso dell'embriogenesi e sono per definizione presenti alla nascita. La forma più comune è il cosiddetto angioma piano (come quello di Gorbachov, per intenderci) che si presenta con una chiazza di varie dimensioni ed in varia sede, di colore inizialmente rosso o rosato e che progressivamente si scurisce nel corso dei decenni. L’angioma piano è, quindi, una malformazione che, anche se piccola, va indagata in un centro specializzato. Fino a pochi anni fa per gli angiomi piani non c’era una cura soddisfacente, mentre oggi questi angiomi possono essere trattati con ottimi risultati con il laser vascolare. Questi laser emettono una lunghezza d’onda specifica per l’emoglobina e non danneggiano la pelle come, invece, succedeva purtroppo con i laser di vecchia generazione. I più moderni laser vascolari hanno anche dei sistemi di raffreddamento, che consentono di trattare l’angioma praticamente senza dolore. |
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venerdì 29 luglio 2011
LE “VOGLIE” SULLA PELLE
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