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mercoledì 2 novembre 2011

Starbucks: il Caffè non basta, la responsabilità sociale dell'impresa prima di ogni cosa!

Deluso dalla politica, Starbucks lancia un piano per creare posti di lavoro nei quartieri!
Quindi non solo caffè ma Mr Starbucks "reinventa" il capitalismo, con donazioni nei suoi esercizi commerciali per far credito alle Aziende, perchè di fatto...migliorare il quartiere è interesse da imprenditore!

La crisi finanziaria e la recessione hanno tagliato l’erba sotto i piedi di tante imprese che vogliono innovare e di quanti aspirano a farsi imprenditori. Inutilizzabile la cassetta degli interventi pubblici i cui attrezzi sono stati corrosi dalla cattiva qualità della spesa pubblica e della tassazione, non resta che ricorrere all’arma non convenzionale della solidarietà imprenditoriale. Starbucks, la grande catena internazionale di caffetterie, lo sta facendo negli Stati Uniti. La strada tracciata da Starbucks è un buon viatico.
Cosa ha messo in moto Howard Schultz, suo fondatore e amministratore delegato? Semplicemente una catena di solidarietà verso chi fa impresa e innovazione. Chiamando a raccolta i suoi clienti, con pochi spiccioli versati da ciascuno di loro sta accumulando 50 milioni di dollari che si tradurranno in prestiti agli imprenditori per sette volte tanto. Con una donazione per 5 milioni di dollari, la Fondazione Starbucks ha avviato l’effetto a palla di neve.
Starbucks è solo un esempio tra tanti. Cresce nel mondo il finanziamento di massa. Folle di piccolissimi donatori annaffiano la pianta della solidarietà imprenditoriale.
L’edificio economico che pochi magnati della finanza hanno bombardato viene ricostruito grazie a tante minute generosità che messe insieme formano una massa critica capace da contrastare l’emergenza occupazionale promuovendo l’imprenditorialità.
Gli ipermercati e altre numerose iniziative della cooperazione hanno la forza per suscitare una massa di consensi tra i clienti. Vedremo all’opera una campagna promozionale tale portata?

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