Celentano contro tutti (dai preti a giornali cattolici come Avvenire e Famiglia Cristiana, passando per il critico del Corriere Aldo Grasso fino ad arrivare alla consulta che ha bocciato il Referendum e alla dg Rai Lorenza Lei). E tutti contro Celentano. Cantanti compresi, che si sono visti emarginati nella prima serata del Festival, monopolizzata dallo show di 50 minuti (criticatissimo su Twitter) del Molleggiato più amatodiato d'Italia, affiancato da Morandi, Pupo, Papaleo e... un'impacciata Elisabetta Canalis. Problemi con il sistema del televoto, tanto che alla fine nessuno viene eliminato. E il "povero" Morandi deve fare a meno anche di Ivana Mrazova. Papaleo se la cava, come pure Luca & Paolo in apertura (che attaccano il canone Rai...). Tante stonature tra i 14 big in gara...
E' arrivato. Trascinandosi dietro un prevedibile treno di polemiche che
domani imperversera' sui binari della politica, tirandosi dietro la Rai o
parte di essa. Lo aspettavano e Adriano Celentano non si e' smentito.
Attacco durissimo a giornali come 'Avvenire' e Famiglia Cristiana,
definiti "inutili", testate "ipocrite" e che - ha detto esplicitamente -
"devono chiudere"; attacco alla Consulta per aver bocciato il
referendum sulla legge elettorale. In questo alla Consulta e' stato
accompagnato da Gianni Morandi e anche da Rocco Papaleo. Vere e proprie
"bombe" mediatiche precedute dal rumore sordo e al tempo stesso
terrorizzante degli scoppi di bombe aeree, delle sirene ululanti, dalle
immagini di edifici in fiamme, di aerei che bombardano obiettivi a terra
e in mare, fasci di luce bianca che sciamano da un punto all'altro,
cacciabombardieri in volo che lanciano bombe sui palazzi che precedenti
attacchi hanno gia' sventrato e trasformato in tombe, imbarcazioni
colpite, gente che fugge in strada o in acqua. Gente riversa per terra
sul palco dell'Ariston. Scene che rappresentano la guerra, scene che
introducono la prima perfomance di Celentano in questa edizione del
Festival di Sanremo. Un applauso, inizialmente non molto sostenuto, l'ha
accolto. Bicchiere in mano, occhiali, impermeabile, Celentano ha
esordito dicendo "i preti non sanno regolare gli audio. Se c'e' una cosa
che non sopporto, non solo dei preti ma anche dei frati, e' che nei
loro argomenti, quando fanno la predica non parlano mai della cosa piu'
importante, cioe' del motivo per cui siamo nati, quel motivo nel quale
e' insito il cammino verso il traguardo, quel traguardo che segna non la
fine di un'esistenza ma l'inizio di una nuova vita. I preti non parlano
mai del paradiso, quasi come a dare l'impressione che l'uomo sia nato
per morire. Ma noi non siamo nati per morire, siamo nati per vivere. Che
cazzo di vita e' questa qua? lo spread, l'economia...". Quindi
l'attacco a giornali definiti "inutili", dicendo che "Avvenire, Famiglia
Cristiana andrebbero chiusi definitivamente". Qui dalla galleria ed
anche dalla platea sono partiti numerosi fischi. Celentano ha continuato
dicendo che questi giornali "si occupano di politica e delle beghe del
mondo. Senza contare i malati terminali, che anche se non lo dicono,
loro sono consapevoli di cio' a cui stanno andando incontro. Loro pero',
Famiglia Cristiana e l'Avvenire, non la pensano cosi'. Per loro il
discorso di Dio occupa poco spazio, lo spazio delle loro testate
ipocrite, le critiche che fanno a uno come don Gallo che ha dedicato la
sua vita, ancora adesso, per aiutare gli ultimi, e di ultimi ce ne sono
tanti".
Vedremo cosa accadrà nelle prossime puntate!
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